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Orto Botanico Università di Padova

“L’origine di tutti gli orti botanici del mondo” nella Lista del Patrimonio Mondiale

Istituito in pieno Rinascimento per coltivare e studiare le piante officinali, l’Orto botanico di Padova rappresenta oggi un unicum culturale riconosciuto dall’UNESCO. Accanto all’orto storico è stata realizzata una struttura espositiva innovativa che ospita gli ecosistemi terrestri più diversi, plasmati o meno dalla presenza determinante dell’acqua: dalle foreste tropicali ai deserti.

Nato nel 1545 con lo scopo di insegnare ai futuri medici a riconoscere le piante medicinali, l’Orto botanico patavino ha rappresentato per secoli un modello per la creazione di analoghe strutture in diversi Paesi. In ragione di ciò, oltre al suo innegabile valore scientifico e architettonico, nel 1997 è stato inserito nella Lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell’Umanità in quanto sito “all’origine di tutti gli orti botanici del mondo”. Nell’antico Decreto di fondazione dell’Orto si attesta con queste parole la presenza fondamentale dell’elemento liquido: il luogo prescelto per l’orto risulta particolarmente idoneo in quanto “circondato dalle acque et attissimo a questo servizio”. Due lati dell’area trapezoidale su cui si estende il giardino sono lambiti dal Canale Alicorno, diramazione del Bacchiglione e parte integrante dell’antico sistema dei canali urbani padovani. Non a caso il primo acquedotto a uso irriguo per l’orto, realizzato nel 1575 e rimaneggiato più volte, fu derivato proprio da questa antica via d’acqua.
Il nucleo storico, delimitato da un muro con quattro portali collocati ai punti cardinali, è l'Hortus cinctus di forma circolare all'interno del quale è inscritto un quadrato, a sua volta suddiviso in quattro quadrati più piccoli da due viali perpendicolari orientati secondo gli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. I quattro quarti detti anche “spalti” sono a loro volta suddivisi in aiuole disposte in modo da creare degli eleganti disegni geometrici. L’elemento liquido è onnipresente nei diversi spazi dell’Orto botanico, in quanto la necessità d’acqua per irrigare ha sempre condizionato lo sviluppo strutturale del giardino. La vasca centrale all’incrocio dei viali, le quattro fontane collocate al centro dei “quarti”, la fontana di Teofrasto (Porta sud) e quella delle Quattro Stagioni (Porta est) fanno tutte parte di un sistema finalizzato a razionalizzare al meglio la distribuzione idrica. La pervasività dell’acqua è ben visibile anche nel nuovissimo e spettacolare Giardino della Biodiversità, il moderno spazio espositivo inaugurato nel 2014, dove cascate e vasche segnalano anche dall’esterno i passaggi tra le serre che ospitano i diversi biomi: gli ecosistemi di differenti aree del pianeta, definiti dalle specie vegetali predominanti. In questa innovativa sezione espositiva trovano posto circa 1300 specie, che vivono all’interno di ambienti omogenei per temperatura e umidità, realizzati per simulare le varie zone climatiche del pianeta: dalle aree tropicali a quelle subumide, dagli ambiti temperati a quelli aridi.

2:30

Come Arrivare

In treno: dalla stazione ferroviaria di Padova proseguire in direzione centro storico lungo Corso del Popolo e seguire le indicazioni verso la Basilica di S.Antonio-Orto Botanico.
In auto: uscita Padova Est autostrada A4, procedere in direzione Padova Centro e quindi in zona Stanga proseguire lungo via Ludovico Ariosto e Via Gattamelata; percorrendo infine via Manzoni e svoltando in via Cavazzana si giunge al vicino Prato della Valle, dotato di numerosi parcheggi. Provenendo da sud lungo la A13 imboccare il raccordo verso Padova Centro, uscire a Padova Sud e procedere verso il centro storico lungo Via Battaglia, Via Adriatica e Via Cavallotti.

informazioni aggiuntive

Orari di apertura e visite:
Orto botanico Università di Padova
Dove mangiare:
si suggeriscono il Ristorante Zairo in Prato della Valle (Prato della Valle 51, Padova; tel. 049 663803) e la Trattoria Al Bersagliere, che offre piatti di cucina tipica veneta.
Dove dormire:
si consigliano l'Hotel Belludi 37, vicino alla Basilica di S. Antonio, e l'Hotel Mignon, a pochi passi dal Prato della Valle.

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