Un progetto all’avanguardia per la ricarica delle falde acquifere
❝Nell’alta pianura padovana, in un contesto rurale storicamente designato alla coltivazione dei cereali, sorge un’area boschiva artificiale destinata a incrementare le risorse idriche del Veneto. Grazie a un progetto innovativo ed economicamente redditizio è stato creato un efficace sistema di alimentazione delle acque sotterranee abbinato alla rigenerazione di una piccola foresta planiziale.❞
Nel territorio di Carmignano di Brenta, all’estremità settentrionale della provincia di Padova, si estende l’area verde del Bosco Limite, un ambito sperimentale di 23.500 mq che costituisce la più grande Area Forestale di Infiltrazione (AFI) del Veneto, finalizzata alla ricarica della falda acquifera e alla conservazione della biodiversità. La superficie boschiva sorge in un contesto in precedenza destinato alle coltivazioni intensive di mais. Qui il Consorzio di Bonifica Brenta ha predisposto un nuovo sistema di derivazioni in grado d’immettere nel terreno permeabile dell’alta pianura grandi quantità d’acqua allo scopo di incrementare le riserve idriche sotterranee. È stato così radicalmente trasformato e rivitalizzato un terreno adibito per decenni a uso agricolo intensivo. Il Bosco Limite protegge al contempo le falde acquifere dall’infiltrazione di fertilizzanti e diserbanti. Oggi è divenuto uno dei più lungimiranti modelli di riforestazione autoctona del Veneto.
Il progetto consente di ricaricare le falde attraverso una rete idrica artificiale di oltre un chilometro di lunghezza: collegata al fiume Brenta, tale rete è in grado d’immettere nel sottosuolo fino a un milione di metri cubi d’acqua per ettaro all’anno. Al fine di ricostituire l’ambiente tipico delle antiche foreste planiziali sono state inserite nell’area oltre 2.300 specie di arbusti e alberi fra cui querce, carpini, frassini e olmi campestri. Con tali caratteristiche, il Bosco Limite si presta bene alle attività ricreative, grazie a un itinerario didattico che conta diverse migliaia di presenze all’anno e ai percorsi fruibili a piedi, in bicicletta e a cavallo che lo attraversano.
Un ruolo chiave nella realizzazione del Bosco Limite è svolto da ETIFOR, spin-off dell’Università di Padova. Oltre ad aver provveduto alla copertura finanziaria del sistema idrico artificiale e alla costituzione di una superficie boschiva di qualità, ETIFOR ha progettato e realizzato una lungimirante azione di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, grazie all’azione degli esemplari arborei inseriti. Si stima che il bosco catturi 50.000 kg di anidride carbonica all’anno e ne riduca del 90% le emissioni dovute all’utilizzo di combustibili fossili per i mezzi agricoli. Con la ripulitura periodica, la foresta è inoltre in grado di fornire circa 40 quintali di legna all’anno: una buona riserva di energia rinnovabile. Tutti i dati relativi alla sostenibilità del progetto sono aggiornati nel sito web dedicato.
In treno: il bosco si trova a circa 6 chilometri dalla stazione ferroviaria di Carmignano di Brenta (linea Treviso-Vicenza). Valutare la possibilità di interscambio treno + bici.
In auto: uscita Vicenza Nord autostrada A31, proseguire in direzione Cittadella lungo la SR53 fino a San Pietro in Gu, quindi svoltare a nord verso Pozzoleone.
Orari di apertura e visite:
Bosco Limite
Dove mangiare:
si consigliano l'Albergo Osteria Scaldaferro, dove assaporare la cucina tipica veneta, e il Ristorante Tre Rose, che propone ottimi piatti di pesce (Via San Giovanni 18, Carmignano di Brenta; tel. 049 5957272).
Dove dormire:
nelle vicinanze si suggeriscono l'Albergo Osteria Scaldaferro e più a nord, a Rosà, il Bed&Breakfast Carpe Diem. A Bassano del Grappa il Bike Hotel Alla Corte fornisce strutture e servizi a supporto dei cicloturisti.
Escursioni in canoa e kayak:
Onda Selvaggia - Centro sport fluviali
Ivan Team - Centro nazionale rafting e canoa sul fiume Brenta
Complesso monastico benedettino sorto per la bonifica e la gestione idraulica del territorio
Una mirabile sintesi barocca di architetture, fontane, giochi d’acqua e spazi arborei
Casoni, barene, specchi d’acqua e valli da pesca nella Laguna Sud di Venezia
La città del Santo vista attraverso l’antica rete dei navigli urbani