Lungo la Via del Sale e dello Zucchero sullo snodo fluviale da e verso l’Adriatico
❝Le umili case contadine a schiera che popolano il borgo di Bovolenta sono l’eredità di quanti un tempo operavano a servizio della navigazione fluviale: falegnami, fabbri, barcaioli, cavallanti… Il borgo conobbe fortune alterne sin dal Medio Evo, quando a presidio dei traffici fluviali vi fu eretto un castello, sulla confluenza tra le due idrovie strategiche per raggiungere il mare Adriatico da Padova e dai Colli Euganei.❞
Il centro abitato di Bovolenta sorge in corrispondenza di un importante snodo idraulico, alla confluenza tra il Canale Roncajette (la diramazione principale del Bacchiglione che scende da Padova) e il Canale Vigenzone (proveniente da Battaglia Terme). Questi due corsi d’acqua si congiungono proprio a Bovolenta, in prossimità della lingua di terra detta pontàra. L’importanza di questo borgo fluviale ha seguito nel corso dei secoli le sorti della navigazione commerciale lungo i navigli padovani che, in una prima fase, videro Bovolenta al centro dell’asse idroviario medievale che mette in comunicazione Padova con i porti di Chioggia e Venezia sull’Adriatico. Per questo il borgo fluviale di Bovolenta divenne un luogo particolarmente conteso da padovani e veneziani nel corso del Duecento e del Trecento.
La presenza qui attestata delle diverse professionalità legate al trasporto di merci e persone, come barcaioli, cavallanti, falegnami e fabbri, è sempre stata la caratteristica principale delle comunità insediatesi nei borghi fluviali sorti sulle principali vie d’acqua patavine. Tale aspetto è confermato dall’esistenza, proprio a Bovolenta, di una tassa medievale chiamata cavallatico: un’imposta che interessava i possessori di animali utilizzati per l’attiraglio, ovvero il traino delle imbarcazioni controcorrente tramite funi.
La posizione strategica del paese, all’incrocio fra due importanti strade liquide, spinse i Carraresi a costruirvi un castello, che fu subito al centro di feroci e sanguinose contese, tanto da venire completamente distrutto nel 1388. In seguito, con la costruzione del Naviglio di Brenta, il fulcro della navigazione fluviale fra Padova e Venezia si sarebbe definitivamente spostato più a nord, sulla Riviera del Brenta, e Bovolenta non avrebbe mai più rivestito il ruolo strategico che ebbe sin dal Medio Evo. Oggi, dopo il tramonto definitivo dei traffici fluviali avvenuto nella seconda metà del Novecento, l’idrovia che lambisce Bovolenta resta un corridoio seminaturale ideale per le pratiche ricreative ed escursionistiche, grazie ai diversi itinerari turistici che ripercorrono l’antica via navigabile medievale: la via del sale (di Chioggia) e dello zucchero (di Pontelongo), collegata direttamente alla costa adriatica.
In treno: Bovolenta è situata a circa 8 chilometri dalla fermata ferroviaria di Pontelongo (linea Venezia-Adria). Valutare la possibilità di interscambio treno + bici.
In auto: uscita Terme Euganee autostrada A13, quindi proseguire verso Bovolenta lungo la SP9. Parcheggi gratuiti disponibili presso la chiesa parrocchiale.
Dove mangiare:
si consigliano la Pizzeria Vizio, tra le cui specialità spicca la paella di pesce, e la Pizzeria Trattoria Tato Birillo (Piazza Accademia 24, Bovolenta; tel. 049 5386281).
Dove dormire:
si suggerisce la Villa Casa Country, immersa nel verde e fornita di un piccolo maneggio e di uno splendido giardino.
Due chiuse monumentali a guardia dei canali navigabili medievali di Padova
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