Salus per Aquam: i salutari effetti delle terme nell’antico mondo romano
❝Le calde acque termali dei Colli Euganei furono associate fin dall’antichità a pratiche terapeutiche e curative. Le vestigia sontuose dei complessi termali romani di Montegrotto ne sono la prova: canali di adduzione e piscine di assoluta rilevanza architettonica. A tali pratiche si aggiungono le ritualità diffuse fra i Veneti antichi e legate, con ogni probabilità, al culto preromano delle acque del dio Aponus.❞
I rilievi d’origine vulcanica dei Colli Euganei hanno come caratteristica la presenza di abbondanti sorgenti alle loro pendici: da qui sgorgano le calde e benefiche acque che alimentano gli stabilimenti termali. L’utilizzo delle fonti locali per scopi curativi è ben documentato già dall’epoca romana e trova una diretta corrispondenza negli antichi complessi termali di Montegrotto, localizzati in diversi siti all’interno del centro cittadino. Presso l’Hotel Terme Neroniane, al di sotto del ristorante dell’albergo, si trovano le vestigia di uno stabilimento termale risalente a un periodo compreso fra la fine del I secolo a.C. e il II secolo d.C. Il complesso, posto in area demaniale e reso fruibile ai visitatori, è composto da un ampio spazio rettangolare centrale con un’abside, dove sono visibili i rivestimenti originari delle pareti e delle pavimentazioni. Ai lati della sala principale si sviluppano altri ambienti, attraversati da tre imponenti condotte per la circolazione dell’acqua, proveniente da una vicina sorgente termale. L’alta qualità dei materiali impiegati e le caratteristiche edilizie del sito sono la prova che si trattava di uno stabilimento di gran prestigio, utilizzato da classi agiate. In una zona demaniale a breve distanza dalle “terme neroniane” sono inoltre visibili i ritrovamenti di una lussuosa villa del I secolo d.C., anch’essa caratterizzata da un complesso termale d’origine romana, poi riutilizzato nel Medioevo. Infine, di notevole importanza è l’area archeologica tra Viale Stazione e Via degli Scavi, dove si riconoscono le strutture di un altro complesso termale romano di proporzioni monumentali: era dotato di tre grandi piscine e di un teatro. I diversi ambiti archeologici sono parte del progetto Aquae Patavinae, finalizzato alla valorizzazione del comprensorio termale e all’istituzione di un Parco Archeologico delle Terme Euganee.
L’utilizzo delle fonti termali a scopo curativo è fortemente intrecciato con il tema della sacralità delle acque. Nella zona collinare a ridosso di Montegrotto esisteva infatti, sulle sponde di un piccolo lago (oggi scomparso) alimentato da sorgenti calde, un santuario “en plein air”, frequentato fra il VII e il III secolo a.C.: gli ex voto rinvenuti in loco riportano delle iscrizioni che attestano l’esistenza di un culto, forse quello di Aponus (dal greco a-ponus: senza dolore), divinità locale venerata in età romana e possibile trasposizione del dio termale dei Veneti antichi.
In treno: il sito si trova a breve distanza dalla stazione ferroviaria di Terme Euganee-Abano-Montegrotto, servita anche da treni a lunga percorrenza.
In auto: uscita Terme Euganee autostrada A13 e proseguire quindi in direzione del centro di Montegrotto Terme lungo Via Catajo (SP63).
Progetto di valorizzazione dei siti termali:
Aquae Patavinae
Orari di apertura e visite:
Lapis Archeologia (tel. 389 0235910; lapisarcheologia@gmail.com)
Dove mangiare:
si consigliano il Pizza Bar Spaghetti Da Mary (Galleria Manzoni 19, Montegrotto Terme; tel. 049 8910256) e il Ristorante Mamma Perdonami (Via Manzoni 3, Montegrotto Terme; tel. 349 3600630).
Dove dormire:
nelle vicinanze dei siti archeologici si suggeriscono l'Hotel Terme Neroniane e il Continental Terme Hotel, strutture dotate entrambe di centro benessere e specializzate nelle cure termali.
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