Water Museum of Venice Water Museum of Venice Global Network

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA RICERCA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO LIQUIDO TRA ITALIA E INDIA

di Domenico Letizia

 

In occasione della Giornata della ricerca italiana nel mondo, l’Ambasciata d’Italia a New Delhi ha organizzato un importante e particolarissimo webinar dedicato alle risorse idriche e alle civiltà, riunendo esperti dall’Italia e dall’India, con ospiti di spicco delle comunità scientifiche dei due Paesi.
L’India è un paese molto legato all’acqua e tale elemento è vitale per la crescita sostenibile del Paese. Una nazione con più di 1 miliardo di persone che presenta carenze idriche notevolissime. Sono 600 milioni gli indiani che non hanno un regolare accesso all’acqua pulita. Il 70% dell’approvvigionamento idrico è contaminato, causando una vera crisi sanitaria, che porta a migliaia di morti all’anno. Mezzo miliardo di indiani potrebbe non ricevere acqua entro il 2030. In India, la disponibilità idrica sarebbe più che sufficiente, ma le piogge monsoniche e quelle derivanti dagli scioglimenti delle nevi non sono irregimentate. Le piogge monsoniche durano quattro mesi ed anche le acque dei fiumi alimentati dai ghiacciai sono condensate nel periodo estivo.
All’interno della nazionale, sessantacinque Distretti sono affetti da scarsità idrica, con solo 19 distretti che hanno sovrabbondanza d’acqua, con possibili esposizioni ad inondazioni. Siccità e inondazioni sono il principale problema del paese. L’evento organizzato dall’Ambasciata italiana in India ha cercato di analizzare la storia, la cultura e le tradizioni legate al patrimonio liquido del Paese e in rapporto alla vita del popolo indiano.  Dopo la presentazione dell’Ambasciatore d’Italia in India, Vincenzo de Luca, sono intervenuti relatori, docenti ed esperti dei centri di ricerca e delle università dei due Paesi quali l’Istituto di Geologia ambientale e geoingegneria del CNR, l’Indian Institute of Science Education and Research di Bhopal, il Wildlife Institute of India di Dheradun, l’Università di Ferrara e il National Environmental Engineering Institute di Nagpur.
Tematiche prioritarie del webinar sono state le relazioni tra i corsi d’acqua e lo sviluppo delle civiltà: per l’Italia sono stati evidenziati il rapporto tra il Tevere e la città di Roma, l’interazione tra i porti romani e l’importanza dei corsi d’acqua per gli insediamenti umani. Per l’India si è approfondito la storia del fiume Saraswati, fiume “mitico” il cui corso è divenuto sotterraneo da secoli e di cui sono state ritrovate tracce solo recentemente, oltre alla questione della conservazione della biodiversità del Gange.
Mai come oggi abbiamo testimonianza di come la ricerca non conosca confini e sia globale, per definizione. Da Delhi vogliamo celebrarla, nell’anno in cui l’Italia detiene la Presidenza del G20 e la co-presidenza della COP26”, ha affermato l’Ambasciatore de Luca. Al termine del webinar, trasmesso in streaming sui profili social dell’Ambasciata d’Italia a New Delhi, è stato presentato il catalogo digitale della mostra “Sacred Rivers, Streams of Knowledge” del fotografo Giancarlo Cammerini. Le tematiche evidenziate dal webinar aiutano a comprendere l’importanza dell’iniziativa sviluppata dall’UNESCO con la Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua (WAMU-NET), formalmente riconosciuta nel giugno 2018 dal Consiglio Intergovernativo UNESCO in quanto “iniziativa dell’UNESCO”, tramite la Risoluzione dell’International Hydrological Programme.
Il Global Network of Water Museums si propone di rappresentare e promuovere i principali patrimoni di civiltà delle acque a livello globale tramite una piattaforma che riunisce musei dell’acqua, ecomusei, patrimoni, monumenti, comunità locali e varie istituzioni particolarmente attivi sui temi dell’acqua e della sostenibilità, come definito negli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’UNESCO (educazione a un corretto uso dell’acqua, protezione ambientale  e della biodiversità, valorizzazione di musei ed eco-musei anche in ottica turistica e partecipazione delle comunità locali per una gestione dell’acqua più lungimirante), offrendo opportunità per importanti ricadute a livello regionale e internazionale.

Vai all'articolo di Domenico Letizia pubblicato all'interno di Lo Spessore

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