Water Museum of Venice Water Museum of Venice Global Network

DIPLOMAZIA ELVETICA IN CAMPO PER IL FUTURO DELLE RISORSE IDRICHE

di Bruno Russo


Può sembrare un tono allarmante da sottoporre a molti esponenti del settore, ma adesso le cose diventano dirompenti ancor prima di prendere una piega seria: come  sottolineato dalle agenzie Onu e dall’Ihp dell’Unesco, entro il 2025 quasi due miliardi di persone vivranno l’emergenza quotidiana della carenza d’acqua.
Un problema sviluppato dall’esperto Domenico Letizia: “ La Confederazione Svizzera fornisce un contributo importante nel settore della gestione dell’acqua e il Paese vanta un notevole know-how in questo ambito, ad esempio in materia di depurazione. Grazie alla Confederazione, circa 8 milioni di persone nel mondo hanno avuto un migliore accesso all’acqua potabile. Negli ultimi anni, la Confederazione ha inoltre permesso l’accesso diretto all’acqua a 35mila rifugiati siriani grazie alla costruzione di pozzi e strutture per l’accesso all’acqua potabile “.
Ora l’ambiente diplomatico elvetico preme sul problema ,con l’Ambasciatore italiano in Svizzera Marco Del Panta, ponendo  l’attenzione internazionale sulla tematica “acqua”, come avvenuto durante i  lavori della Conferenza annuale della Confederazione, partendo dalla  conferenza stampa annuale, ove l’ambasciatore Manuel Sager ha presentato i punti salienti abili allo sviluppo e cooperazione per il 2019 , e le prospettive per una cooperazione internazionale datata 2021-2024. Domenico Letizia continua: “ L’acqua dolce è una risorsa limitata. I cambiamenti climatici, l’aumento della popolazione mondiale, le nuove abitudini di consumo e i ritmi di produzione ne mettono a dura prova le riserve globali. Oggi, 844 milioni di persone non hanno accesso a un servizio di base per l’acqua potabile. E, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, a causa della penuria di acqua pulita e di reti idrico-fognarie, ogni giorno muoiono circa mille bambini di età inferiore ai cinque anni“.
Non guardiamo alle finestre altrui come se le nostre non esistessero : il problema e’ di tutto il pianeta e bene hanno fatto a sottolineare  l’importanza di un nuovo approccio diplomatico come  “idro-diplomazia”. Invitato a partecipare ai lavori, l’ex presidente della Slovenia, Danilo Türk, ha sottolineato come una buona gestione dell’acqua possa essere uno strumento essenziale per la geopolitica, un mezzo di prevenzione contro potenziali conflitti. E continua Domenico Letizia : per garantire a tutti l’accesso ad acqua pulita, è indispensabile una collaborazione tra governi, società civile ed economia privata. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sottolineano la necessità di un impegno, da parte di tutte le agenzie e organizzazioni statali e sovranazionali a favore di un migliore impiego delle risorse . La cooperazione Svizzera, opera contro il disagio delle popolazioni povere, preservando le risorse naturali e creando  prospettive economiche sostenibili. Quando usiamo tali termini ci riferiamo al tentativo di arrivare ad una pace e stabilità considerevole nel mondo: “ E’ importante sottolineare l’accento posto sulla diplomazia come attore per arginare le crisi nel mondo legate all’acqua. Sulla scia della “idro-diplomazia” si sta muovendo l’Unesco. Il Consiglio intergovernativo del Programma idrologico internazionale dell’Unesco (Unesco-Ihp) ha votato all’unanimità una risoluzione che propone la nascita, lo sviluppo e la diffusione di una rete mondiale di musei sull’acqua. La risoluzione è stata ufficialmente presentata dai Paesi Bassi e concretamente sostenuta da Canada, Italia, Portogallo, Grecia, Ungheria, Svizzera, Iran, Marocco, Tunisia, Cuba, Messico, Ecuador, Paraguay, Argentina, Senegal, Ghana, Nigeria, Sudan e Zambia, attraverso le delegazioni permanenti delle varie nazioni all’Unesco“.
Quindi l’idea e’ quella di creare un processo dialettico che coinvolga geopolitica, economia, sociologia e scoperta storica attraverso la diffusione del Global Network of Water Museums, con il Programma Idrologico Internazionale dell’Unesco e il Global Network of Water Museums ove si pone sempre più l’attenzione sulle priorità di per gestire meglio i fiumi del pianeta.

Vai all'articolo di Bruno Russo nel quotidiano Il Denaro

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